Qualche giorno fa sono andata a fare la spesa al supermercato biologico e cercando le farine per il pane ho scoperto che quella di Kamut, la mia preferita, scarseggia. Scarseggia ???? Che vuol dire ? La mia amica naturopata Sarah Cattò mi ha spiegato che i produttori si sono ribellati ai titolari del marchio che ne hanno l’esclusiva. E così ora non si trova in commercio.
Come molti sapranno, “Kamut” non è il nome del grano, ma il marchio commerciale che la società Kamut International ltd ha inventato per lanciare sul mercato -magistralmente e con molto esotismo- una varietà di frumento registrata negli Stati Uniti, coltivata e venduta in regime di monopolio e famosa in tutto il mondo grazie ad un’ottima operazione di marketing.
Il frumento prodotto e venduto con il marchio Kamut è coltivato negli Stati Uniti e nel Canada ed è importato solo da aziende autorizzate e può essere macinato solo da mulini autorizzati. Ora sembra che i lavoranti della catena di produzione della Kamut int. si siano ribellati ai titolari del marchio, e che quindi la catena stessa sia in crisi e, per l’appunto, il prodotto scarseggi.
Ma niente paura si tratta solo di rivelare l’arcano. Intanto, il vero pregio, del Khorasan sta nel fatto di essere un grano non trattato e contaminato, come invece è il grano duro della pastificazione industriale, al quale normalmente si è intolleranti. Ecco perché risulta più digeribile. Ma, attenzione, non è adatto ai celiaci, quelli veri, perché portatore di glutine tanto quanto, se non più, di altri grani. E’ un grano “rustico” e pertanto con una serie di ottimi vantaggi quali Selenio, Beta-Carotene ed un elevato contenuto proteico.
Ma non è esclusiva della Kamut Int. che ne ha creato il monopolio, alzando vertiginosamente il prezzo e creando un commercio ad impatto ambientale elevato e filiera lunghissima. Perciò timidamente ma con maggiore forza si sono fatti avanti i produttori locali con nuovi marchi ma farine antiche. L’equivalente italiana del Khorasan è una farina semintegrale denominata Senatore Cappelli. Il grano Cappelli in Puglia è noto come la “carne dei poveri”, per il suo elevato contenuto proteico. Oggi sii trova in commercio, prodotto da vari marchi, come la farina di Grano Saragolla, o quella di Farro Spelta. Il mondo delle farine semintegrali va crescendo ed è interessante osservare come si muovono le leggi dell’Economia: la Kamut ha creato di fatto il mercato e, adesso, suo malgrado, sarà costretta a dividerlo con altri produttori, distribuiti più saggiamente in varie parti del Pianeta. Addio filiera lunga.
Buongiorno, ho un panificio, faccio pane al khorasan kamut e quindi conosco molto bene questo cereale. Per questo mi permetto di farle notare che le hanno dato notizie false e tendenziose. Nessuno si è ribellato alla filiera. Il prodotto è ottimo e garantito a degli standard alti che lo rendono tale grazie al marchio Kamut. Il senatore cappelli è un altro tipo di grano, altrettanto buono, ma non uguale. E la scarsità si è verificata perché come in tutto il mondo dell’agricoltura, in particolare del biologico, se un raccolto va male non ci sono santi. Infatti ora che è pronto il nuovo raccolto la scarsità sta finendo… Le basti leggere qui http://www.bibanesi.com/news-ed-eventi/scarsita-di-grano-khorasan-a-marchio-kamut-dovuta-ad-alluvioni-e-inondazioni.html
Egregio signor Paolo, grazie per la precisazione chiarificatrice. Resta il fatto che la filiera del Kamut è decisamente lunga. Credo comunque
che questa scarsità abbia offerto l’opportunità di scoprire altre varietà di grano e quindi di scegliere ed apprezzare prodotti che magari valorizzano l’economia locale. Allora buon pane e buon lavoro a lei, dott. Sofia.