In questi mesi mi sono molto occupata di LifeStyle Medicine. Ho scritto, tenuto conferenze, cercato di costruire scenari che prevedono interventi ambientali, politici ed economici, lungi però dal pensare che avremmo assistito ad un evento di tale portata sociale. Ma adesso che siamo in ballo tutti è tempo di riorganizzare il nostro stile di vita e farci qualche domanda. E’ tempo di buoni propositi ? Forse ancora è presto, anche perchè in molti si vedono nel futuro impegnati a recuperare ciò che in questi giorni di fermo stanno perdendo. Giocare d’anticipo ci potrebbe aiutare a ridimensionare questo evento se solo comprendessimo cosa abbiamo da imparare.
Tornando allo stile di vita personale, la prima cosa da osservare è il Ritmo che fino ad ora abbiamo tenuto e che, smartworking o no, in questi giorni siamo stati costretti a cambiare.
Abituati a riempire le nostre giornate di mille attività, “No dottoressa, io fermo non ci so stare”, incuranti della nostra stipsi da mancanza di tempo “guardi, se salta la mattina, non ho spazio nella giornata e provo l’indomani”, sordi ai bisogni metabolici del nostro corpo “a colazione un caffè e poi tante volte salto il pranzo e mi rifaccio a cena”, incapaci di staccare “passo la prima parte della notte a dormire sul divano davanti alla TV accesa”, forse forse abbiamo esagerato un po’. Quando indago sullo stile di vita del miei pazienti, alla prima visita, mi trovo di fronte a una totale disattenzione ai ritmi fisiologici che ci aiutano a mantenere in salute l’intero organismo.
Perciò , oggi, cominciamo dal cibo. In questi giorni, anche per compensare l’ansia ci siamo tutti orientati su dolci e prodotti altamente palatabili e zuccherati . Ormai è noto che la Dopamina e i circuiti del piacere nell’area limbica del cervello si attivano con gli zuccheri semplici, ma ATTENZIONE, sono proprio gli zuccheri semplici ad aumentare il grado di infiammazione dei tessuti organici, attivando la presenza di Interleuchine proinfiammatorie che facilitano l’ingresso ai virus, stressando il funzionamento del sistema immunitario.Perciò evitiamo picchi glicemici se vogliamo tutelare le nostre difese, facciamo “dolci”sì, ma senza zuccheri e farine raffinate. Utilizziamo magari frutta fresca e secca, passa o in guscio, usiamo farine integrali, sollecitiamo produttori e fornitori a cambiare tendenza: più pasta e pani da cereali interi e non raffinati. Se non ora, quando ? Anche l’industria alimentare comincerà a capire che non può più giocare sulla salute umana invadendo il mercato di preaparati alimentari che tendono a squilibrare il sistema immunitario solo perchè più facili da produrre e da conservare. Sciroppo d’acero e d’agave potranno, se usati con moderazione sostituire lo zucchero, ma niente paura, dopo una settimana di assenza dall’alimentazione non si ha più bisogno di percepire il grado di dolcezza negli alimenti come lo conoscevamo prima. L’azione detox da glucidi può avvenire nel giro di una settimana. Perciò buon lavoro a tutti , fatemi sapere come va l’esperienza e alla prossima con altri buoni propositi da sperimentare e far diventare buone abitudini in questi giorni.