La Fitoalimurgia

fitoalimurgiaPrendo spunto da una guida, pubblicata nel 2010 dal naturalista siciliano Fabio Morreale, dal titolo “Piante spontanee alimentari in Sicilia”, per parlare di Fitoalimurgia.

 

La parola altisonante racchiude una delle necessità primarie degli esseri umani: quella di procurarsi cibo, potersi nutrire anche in momenti di carestia. Così quando il Sud Italia nel 1764 patì la carestia nacque la necessità di capire quali piante spontanee potessero essere commestibili. Fu così che ebbe i natali la Fitoalimurgia, la conoscenza delle piante spontanee cui fare ricorso per nutrirsi in caso di emergenza o carestia. La cultura contadina, che oggi, grazie allo sforzo di gruppi di buona volontà, sta riemergendo dopo anni di vacche grasse e consumismo alimentare spietato, sta riportando nei campi persone di ogni ceto per trascorrere amene giornate di raccolta in campagna accompagnati da guide naturaliste che insegnano a riconoscere i tratti delle piante amiche. Come ricorda Fabio Morreale, nella sua preziosa pubblicazione dove fornisce in apposite e dettagliate schede la descrizione e le proprietà di più di 80 piante spontanee commestibili, corredate da ricette tradizionali, le verdure spontanee sono “energeticamente convenienti perché si seminano e si “coltivano” da sole”… “sono gratuite”, e soprattutto… “obbligano a variare la dieta perché la loro produzione è strettamente legata alle stagioni…. E usandole si scoprono i veri sapori che esistono in natura”.

Perciò in campagna occhio a dove mettiamo i piedi, potremmo calpestare il nostro pasto quotidiano.

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