Un tempo quando una donna era incinta vox populi suggeriva di mangiare per due perché il bambino aveva bisogno di tanto cibo. Così era comune che ad una donna in attesa venissero servite portate luculliane e con la giustificazione della voglia le povere mamme erano costrette a mangiare di tutto. E alla fine della gravidanza, “sfornato” il pupo, la madre si godeva un sovrappeso che, a volte, la segnava a vita.
La controtendenza l’ha fatta l’educazione alimentare delle gravide, operata dai medici ginecologi che, da una trentina d’anni, hanno cominciato a osservare rigorosamente il peso delle mamme in attesa. Un bimbo che nasce da una donna che prende molto peso può avere seri problemi, essere vittima del diabete gestazionale, che se non curato può provocare macrosomia nel feto con problemi al momento del parto quali ipoglicemia, iperbilirubinemia, ipocalcemia e distress respiratorio oltre ad una tendenza a sviluppare il diabete di tipo mellito quando sarà adulto.
Perciò ancora oggi molte donne incinte hanno gli incubi: sognano bilance e severe reprimende del loro ginecologo.
Nella mia esperienza ho osservato che per una donna in attesa sarebbe semplice restare in linea, perché in quello stato si ha la grazia di ricevere segnali molto chiari dal corpo, “voglie” che aiutano a scegliere spontaneamente i nutrienti necessari alla crescita del feto. Il problema è il contesto ambientale, l’ansia delle future nonne, a volte persino dei mariti. Fino al 7° mese una crescita ponderale di un chilo al mese in un soggetto normopeso è corretta: la trasformazione del corpo della donna, il sangue più fluido, il sacco amniotico, la placenta, e infine il feto, tutto fa peso. Anzi per l’inversione dell’equilibrio estro-progestinico molte donne non soffrono più della ritenzione idrica di origine ormonale e snelliscono il resto del corpo a favore della pancia. Negli ultimi due mesi, chi cresce è solo il feto, la madre di suo non prende più peso e arriva al parto sufficientemente tonica e in forma. Certo alcuni cibi favoriscono questa evoluzione ideale: gli stessi cibi che adottiamo quando vogliamo fare una dieta ipotossica.
Così i cereali , la frutta, la verdura, le proteine animali e vegetali nella quantità richiesta dalla madre sulla base delle sue “voglie” , faranno da base all’alimentazione ideale. Le “voglie” in una donna incinta non riguarderanno mai cibi complessi o frutto di sofisticazioni, che magari sono attraenti in altri momenti. Per cui fidarsi dell’istinto e lasciare che sia il sentire della madre a scegliere senza interferire, garantirà una gestazione più facile e l’allontanamento dello spettro del sovrappeso.