A volte ho difficoltà ad accettare la tecnologia, gli errori di battuta che scappano dalla tastiera e che impietosi appaiono nella pubblicazione (e io magari me ne accorgo solo giorni dopo). Questo perché vado di fretta, e nonostante tutto, nonostante le buone prediche, scivolo nel pessimo razzolamento. Questa premessa vale per scusare eventuali errori e cacofonie passate e future.
E vengo al tema di oggi, che mi frulla in mente da un po’. L’estate è tempo di feste, cerimonie e serate danzanti. Come entrare nel famoso vestito che vorremmo sfoggiare, avendo a disposizione solo una settimana di tempo ?
Qualche settimana fa nell’articolo su “quei 3 chili di troppo” mi sono lanciata in una filippica sui messaggi al corpo, la coerenza ecc. Non rinnego niente. Ma quando qualche giorno fa mi sono trovata di fronte a due pazienti con questa esigenza, mi sono chiesta come fare ad evitare che queste donne si affamino fino alla festa e provochino in un secondo momento, a sé stesse e al loro metabolismo, un problema maggiore ?
E così qualche idea mi è venuta, ma attenzione, vale se si tratta al massimo di un paio di chili, fidando nel fatto che la ritenzione idrica abbia una grossa parte di responsabilità e quindi, non si tratta più di trattare la questione in termini di peso, ma in termini di centimetri, quelli che ci servono per riconfigurarci dentro il mitico vestito.
Così ho suggerito quello che adesso suggerisco a voi, con la riserva che ognuno dovrà trovare il suo stile e che comunque queste restano indicazioni di massima che vanno adattate caso per caso, soprattutto facendo attenzione alle problematiche che , da una certa età in poi, ognuno di noi spesso si porta appresso.
La chiave per sgonfiare è aumentare l’attività fisica. Magari il peso non varierà tanto ma la forma ne guadagnerà sicuramente. Perciò se ve la sentite, al mattino, dopo aver bevuto due bicchieri d’acqua temperatura ambiente con un limone spremuto (l’acido citrico è un potente attivatore e l’acqua tende a ridurre il senso di fame) può essere opportuno fare una camminata o un giro di bici (per chi resta a casa tapis roulant o cyclette) per 20’ prima di colazione. E’ una furbata se non abbiamo problemi di sindrome metabolica con cali di zuccheri abnormi al mattino. Proprio perché gli zuccheri scarseggiano, il corpo è costretto a mobilitare per l’attività fisica energie dalle riserve di grasso. Quindi un’attività leggera che non sovraccarichi il cuore, potrebbe starci.
E poi provare a utilizzare strategie come il massaggio sotto la doccia con un classico guanto, di crine per le più stoiche, per migliorare la circolazione sanguigna delle parti più arrotondate; cercare di riposare il più possibile considerato che la Leptina è la sostanza che rilasciamo dormendo e che dà un senso di sazietà, e antagonizza la grelina, quella che invece aumenta con lo stress; alternare pratiche Yoga, si accetta di tutto, purchè si faccia lavorare il corpo per una mezz’ora con esercizi di allungamento che distendono e distraggono, ponendo in una condizione di maggiore quiete interiore (almeno in questo modo la fame nervosa si riduce). Un buon metodo potrebbe anche essere meditare, magari partendo per qualche minuto da una riflessione sul rapporto che abbiamo con il nostro corpo e poi lavorando sul ritmo del respiro, rendendolo sempre più profondo e pendolare. L’effetto rilassamento è assicurato.
E veniamo all’alimentazione:
NON DIGIUNATE, è inutile e confonde l’organismo. Oltre tutto genera l’odioso “effetto yo-yo” che conosciamo bene. Perciò in quei giorni di “restrizione da mannequin” meglio orientarsi su cibi naturali, poveri di zuccheri raffinati (meglio eliminarli) e glutine (entrambi tra le cause di ritenzione idrica). Cercare di consumare frutta a colazione o rigorosamente entro mezzodì, questo per dare energia al corpo senza fastidiosi accumuli. Fare una colazione con componenti proteiche come latticini, semi oleosi e cereali integrali, magari moderando le quantità. E a pranzo cercate una combinazione di proteine, animali o vegetali, e verdure, evitando di aggiungere carboidrati per facilitare i processi digestivi. E la sera a cena l’ideale sarebbe desinare almeno tre ore prima di coricarsi: ergo non più tardi delle venti. E soprattutto ricordarsi la cena da povero, dove sono concesse verdure e proteine vegetali.
Ricordo che non è tanto sulla quantità (anche se occorre moderarla) quanto sulla qualità e le combinazioni dei cibi che occorrerà lavorare.
Se a tutto questo nella settimana introdurrete anche 2-3 sedute di linfodrenaggio manuale secondo Voll, che agisce come antistress e stimola la circolazione linfatica profonda, il gioco è fatto e il vestito vi starà da favola.
E dopo ? Il vostro corpo si affida al vostro buon cuore, spero che la meditazione faccia il suo effetto e che prima di lasciarvi andare a ritmi alimentari stravaganti, ci pensiate bene. La settimana salvaforma non funziona se ripetuta troppe volte.
Dottoressa, non lo scrive che l’estate è la stagione dei gelati e che quelle come me si disperano perché non resistono alla tentazione ?
Cara Maria Grazia, ma non ha niente di meglio da fare ?
Per quanta tentazione possa avere, ma proprio sui gelati deve concentrarsi? In una stagione come l’estate, ce n’è di cose a cui pensare, in cui impegnarsi per realizzare anche il futuro.
Le propongo la lettura dell’articolo Estate stagione di nuova semina, magari troverà qualche spunto interessante, che la distragga dalla sua passione primaria per i gelati.