L’antidoto alla Paura è il Coraggio.
“La Paura bussò alla porta, il Coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno”.
Oggi voglio scrivere di quello che, secondo me, è il sentimento alla base della stragrande maggioranza di azioni inconsulte e involutive di noi esseri umani. E ne scrivo, in particolare, in relazione all’alimentazione.
Molti anni fa una paziente mi disse: ”Dottoressa, dimagrirò quando la smetterò di aver paura di restare povera”.
Negli anni ho riflettuto su questa affermazione e ho potuto constatare che il rapporto tra cibo e denaro è strettissimo. Stiamo parlando di risorse vitali: il primo lo è per il nostro corpo, il secondo rappresenta la merce di scambio con la quale otteniamo il “nutrimento” di cui abbiamo bisogno a più livelli (movimento, protezione, arte, tempo, ecc.). Entrambe le risorse sono energia ”cristallizzata”, ovvero che ha preso una forma e che noi, sia nell’atto fisiologico della digestione, sia attraverso le nostre scelte d’acquisto, elaboriamo, liberandola e facendola diventare nuova energia. Ecco: siamo degli agenti di trasformazione. Come nel regno vegetale la fotosensibilità è l’arte di trasformare la Luce in energia vitale per la crescita della pianta e l’anidride carbonica in Ossigeno utile per altre forme di vita, così anche noi, attraverso la Respirazione trasformiamo l’aria, arricchendola di componenti che serviranno ad altri esseri, e attraverso la nostra azione creativa trasformiamo la materia in prodotti armonici. Ora in che modo c’entra la Paura. Questo sentimento crea il blocco del libero fluire dell’energia, creando accumuli che risulteranno nocivi, a livello organico, così come sul piano sociale.
Pensiamo al denaro, chi lo accumula lo fa per paura: nel migliore dei casi dice” mi garantisco una vecchiaia migliore”, in realtà ha paura di non farcela quando sarà anziano a garantirsi il necessario e allora tende all’accumulo e si prepara un futuro dove dipenderà dal denaro, magari senza essere più produttivo per sé. Andrà incontro a depressione che è fisiologica nell’anziano solo quando perde di vista il senso della sua attività nel mondo. L’errore è che si pensa che l’attività debba essere uguale a tutte le età. Non è assolutamente così, ogni età ha la sua nota e la tipologia di attività dev’essere coerente, ma soprattutto deve esserci attività.
L’invecchiamento in natura non è previsto. Esiste un cambio di ritmo metabolico, un rallentamento del turn over cellulare a vantaggio di altre funzioni. Persino il tessuto neuronale mantiene la propria vitalità: ce lo ricorda Rita Levi Montalcini coi suoi anni di ricerca sull’NGF, il fattore di Crescita Nervoso, che noi svendiamo alla nostra paura (decresce proporzionalmente all’aumento dello Stress, quindi più stress più invecchiamento).
Ma non è finita qui. Nei confronti del rapporto col Cibo, la Paura è alla base dei DCA, i disturbi del Comportamento alimentare. In particolare l’accumulo bulimico. La voracità cresce in relazione al timore di non averne abbastanza in futuro. Accumulo, proprio come fanno gli animali che si apprestano a vivere il letargo della stagione fredda, in previsione di tempi peggiori. Se si riconosce questo tema nella propria vita, è arrivato il momento di risolverlo, di scioglierlo. Molti autori invitano a coltivare la Fiducia in questi tempi di incertezze, a lasciarsi andare nel Flusso con la certezza che avremo sempre la possibilità di trovare soluzioni creative, per uscirne alla grande. D’altronde già Eraclito ci ricordava che Tutto scorre, e la nostra vita sino ad oggi ci ha dimostrato che siamo parte di un grande sistema in movimento. L’esistenza allora potrà essere una corsa affannata o una incredibile danza.
A noi la scelta.