Sabato 22 febbraio p.v. presso l’Unità operativa di Educazione e Promozione della Salute, terrò una conferenza sulla Medicina dello Stile di Vita. Che il buon senso e le buone abitudini siano finalmente state osservate dalla ricerca scientifica per riuscire a consacrare l’ovvio, da una parte mi fa sorridere dall’altra tirare un sospiro di sollievo perché almeno adesso abbiamo dalla nostra le “Evidenze” scientifiche e quindi potremo anche frenare l’abuso di farmaci e interventi terapeutici spesso invasivi che hanno portato ad un collasso della spesa sanitaria e ad una cattiva gestione individuale della Salute con deresponsabilizzazione del paziente (tanto prendo una pillola….) . Così vent’anni fa, alcuni medici rifacendosi ai saperi Ippocratici, hanno cercato di frenare questo andazzo e di orientare la ricerca verso ciò che poteva essere più proficuo non nell’immediatezza ma in tempi più lunghi. Così è nata la Life Style Medicine, l’uso terapeutico di interventi teorici e pratici basati sull’Evidenza per la gestione e la prevenzione di malattie non trasmissibili legate -in modo clinicamente accertato – allo stile di vita e ad abitudini assimilate.
Diffondere le nuove acquisizioni della Life Stile Medicine anche nei centri non ospedalieri di pubblico servizio è strategico per frenare l’ avanzata di malattie come diabete, cardiopatie, obesità, autoimmunità, depressione, tumori.
Si tratta di un’opera di Prevenzione Primaria –rivolta alla popolazione adulta e anziana, sia sana sia con patologie in atto- che sostiene gli individui attraverso l’informazione guidata e metodologie in grado di aiutarci a modificare certi comportamenti e ad affrontare con efficacia le cause sottostanti un gran numero di patologie
I fondamenti della Life Style Medicine sono:
– Il ruolo del medico che educa e supporta i pazienti nel modificare certi comportamenti nel loro stile di vita;
– Il trattamento delle cause di malattie derivanti dallo stile di vità;
– l’ enfasi sulla acquisizioni di nuove conoscenze e pratiche che consentono al corpo di guarire se stesso;
– il focus sulla nutrizione ottimale basata sull’Evidenza, sulla gestione dello stress e su prescrizioni di fitness;
– la considerazione dell’ambiente domestico e della comunità del paziente come fattori che contribuiscono alla guarigione.
Il mio sogno ? Creare più squadre di medici, psicologi e specialisti del benessere per avviare delle vere e proprie Community di Life Style Medicine, presso istituzioni ed enti pubblici come Scuole o biblioteche , dove creare spazi di ascolto guidati da specialisti che possano accompagnare i pazienti di specifiche patologie nella gestione della Salute (es: gruppi dedicati a Diabete, Obesità, disturbi dell’alimentazione, Ipertensione, Disturbi del sonno) e gruppi di pratica di discipline di riequilibrio psicofisico come ad esempio la Mindfulness e lo Yoga. I tempi sono maturi perché queste iniziative possano essere avviate e crescere. Ne è un esempio il movimento che il buon Berrino ha creato sulla Macro Mediterranea, facendo sperimentare alle persone uno stile di vita più essenziale nel corpo e nella mente , foriero di salute e benessere. Adesso è tempo di diffondere in modo più capillare ed è anche tempo che quegli operatori della Salute che vogliono promuovere quest’azione divengano a loro volta testimoni della Salute. Così forse riusciremo ad avere una società più sana e felice.