Ipnosi e Coerenza cardiaca: una via per l’Autoguarigione

Il Cuore, organo misterioso, secondo le antiche culture è un pezzetto del Cuore del Cosmo diviso tra tutti gli esseri viventi per mantenere un contatto stabile con tutto ciò che li circonda. E dagli anni 90 del secolo scorso, a  Boulder Creek in California, è partita una sfida scientifica che sta iniziando a rivoluzionare la nostra visione della Salute. E’ nato l’Istituto Heart Math, che esplora i campi di applicazione della Coerenza Cardiaca. Ricercatori e clinici , Medici, Psicologi, Neurocardiologi e  Yogi esperti di tecniche meditative, uniti dal proposito comune di dare una risposta ai travagli dell’Umanità, hanno sviluppato un sistema conoscitivo che ha permesso di andare più a fondo  nella conoscenza e nella pratica della Coerenza cardiaca.

Prima di tutto vediamo di che si tratta.

La Coerenza cardiaca è quello stato in cui il Cuore varia il suo battito in una modalità armonica. L’HRT, la variabilità della frequenza cardiaca, è una condizione vitale grazie alla quale il cuore è resiliente, ovvero ci permette di affrontare la vita con tutte le sue sfumature, adattandosi per farci comunque sempre restare vivi e in equilibrio. Come un funambolo sa come e quando oscillare sulla corda per non cadere mai, così il cuore affronta le turbolenze con eleganza quando lo aiutiamo o con fatica quando lo ostacoliamo. Contenendo oltre 40.000 neuroni, il Cuore ha un cervello  in relazione con gli altri due grossi cervelli del corpo, quello encefalico, della testa, e quello enterico dell’intestino. Secondo la Medicina tradizionale cinese, la Gerarchia degli organi vede il Cuore come l’Imperatore che guida saggiamente i due generali, cervello della Testa e Intestino. Ma questa Saggezza si conquista ed è spesso vero il contrario. Per noi occidentali che a volte dimentichiamo la nostra vera natura, sono le emozioni, le paure e i pensieri affrettati e ripetitivi / nevrotici della mente razionale, a governare la nostra vita e a condizionare persino il funzionamento del Cuore.

La componente del pensiero e delle emozioni può influenzare anche il sistema immunitario e costringere il Cuore ad un surplus di lavoro nel tentativo di riequilibrare una produzione alterata di neurotrasmettori pro-infiammatori che uno stile di vita poco accorto può aumentare.

Di recente ho avuto modo di portare nella mia pratica clinica la tecnica della Coerenza cardiaca, che ho coniugato con tecniche di Ipnosi clinica, secondo un modello che consiste nell’evocare lo stato di Coerenza  nel paziente in lieve trance ipnotica.

Ho usato questa pratica con l’intento di attivare una condizione di equilibrio che potesse portare i sistemi Psichico, nervoso, endocrino e immunitario a compensare eventuali alterazioni. Soprattutto nelle Autoimmunità, quelle forme patologiche dove il sistema immunitario non riconosce più le cellule del suo stesso organismo e le attacca producendo la malattia dell’organo colpito.  Per condurre questa pratica ho fatto riferimento agli studi di HeartMath dove si evince che lo stato di Coerenza cardiaca aumenta la capacità del cervello di produrre neurotrasmettitori antinfiammatori, Interleuchine e Treg, provocando un aumento della Tolleranza agli stimoli esterni e agli agenti irritanti/infiammanti, in tutti i tessuti e sistemi biologici. Dalla PNEI ho imparato che l’umore psichico è altrettanto importante così con queste pratiche di Coerenza cardiaca permettiamo di aumentare anche il livello di Ossitocina, l’ormone del parto, dell’Amore, della Tolleranza, con una ricaduta benefica anche sulla fisiologia degli organi.

Nulla di più semplice, oggi mi viene da dire osservando i risultati di problematiche che si risolvono dopo anni di tentativi di cura mirati a combattere l’agente causante o ad alleviare il sintomo. In realtà i risultati arrivano perché si impara a fare leva sulle potenzialità dell’organismo, considerandolo un’unità mente-corpo. E questo attivare le risorse interne da un punto di vista nuovo, come quello dell’alleanza con l’Intelligenza del Cuore, ci porta ad una nuova visione che sta  appassionando i più coraggiosi ricercatori in  medicina: non più la visione del corpo che si consuma nel vivere quotidiano, ma quella di un’entità vivente, capace di imparare dai propri errori, di essere resiliente, di rinnovarsi e  autoripararsi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *