E con le feste ? che faccio con i dolci ?

Tra le mie peregrinazioni per stazioni e aeroporti la scorsa settimana in una nota stazione,  entro in un nuovo sfavillante meganegozio che inneggia al dolce. Con frasi come “a volte una dolcezza fa più di una carezza” o “sii dolce con tutti” o ancora  “il mondo ha bisogno di dolcezza” ecco un tripudio di dolci confezionati, industriali ovviamente e forse anche qualcosa di artigianale di piccole realtà tipiche, da “far venire il diabete a solo guardarlo” (commento di una curiosa visitatrice.

Io sono entrata curiosa e sono uscita come coloro che devono arrendersi di fronte all’evidenza di un mondo che continua a sollecitare la proposta di “analgesici a basso costo”, produttori di dopamina che innescano dipendenze e portano altro dolore sia fisico che psichico. Sono esagerata ? forse. Ma la lotta per resistere a questa tentazione è forte.

Forse l’unica speranza è che l’eccesso, l’esagerazione di tanta falsa opulenza,  produca quella fisiologica  nausea che per reazione ci farà levare la voglia del dolce e cercare la dolcezza in altre cose, in altre situazioni, uscendo fuori dalla solitudine che lo zucchero, rendendoci falsamente indipendenti nel soddisfare i bisogni affettivi, non ci permette di lasciare.

Le feste natalizie, poi, con le loro suggestioni da “Mulino bianco” sono uno dei periodi più critici sul piano emotivo e occorre essere molto attenti. Per cui siate dolci e tenete stretti al vostro cuore quegli amici che sapete un po’ più soli, siate gentili con quei conoscenti che intuite più inclini alla malinconia. Riscalderete il vostro e il loro cuore e farete Natale, quello vero.

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