Bè dite la verità, con un titolo così pensavate di tornare in forma, ripartendo dalle cene…. luculliane, vero ? E invece, come ricordano coloro che del “digiuno intermittente” hanno fatto il loro cavallo di battaglia per restare in forma, con questo titolo volevo fare riferimento alla massima che suggerisce cene “da povero” a favore del buon equilibrio intestinale.
Mentre il “digiuno intermittente” è una vera e propria terapia dietetica, altrimenti nota come “16/8”, e si basa sulla regola delle 16 ore di digiuno intestinale, da alternare a 8 ore nelle quali è possibile assumere i consueti tre pasti principali, col suggerimento di preferire proteine animali e vegetali, cereali integrali, frutta e verdura.
La giornata alimentare prevede una prima colazione abbondante, con proteine e carboidrati a medio-basso indice glicemico con pochi grassi, soprattutto vegetali, seguita dopo 4 ore circa da un pranzo leggero e e dopo tre ore da una merenda prevalentemente proteica, per far sì che dalle 16 alle 8 dell’indomani si crei uno spazio di riposo per favorire la depurazione oltrechè una leggera perdita di peso, utile per chi ha preso qualche chilo in quest’ultimo mese.
Durante il digiuno intermittente si alterano gli equilibri endocrini. Ricordiamo che il digiuno viene vissuto come stress dall’organismo e favorisce la produzione di adrenalina e noradrenalina che aumentano il dispendio energetico. Mentre l’Insulina diminuisce, il Glucagone, l’ormone che controlla i livelli di glucosio nel sangue facilitando la liberazione degli zuccheri, aumenta, così come crescono IFG-1 e Testosterone che accelerano il metabolismo. Il senso di sazietà è assicurato dalla normalizzazione dei livelli di Grelina, l’ormone della fame.
Personalmente trovo che renderlo una regola alimentare continua ha i suoi rischi. A parte lo squilibrio endocrino è un tipo di tereapia che sconsiglierei a chi ha solo accennato ad un disturbo del comportamento alimentare, rischia di essere diseducativo per ritrmo dei pasti ed equilibrio dei nutrienti (molti ne approfittano per scorpacciate di frutta a colazione, dimentichi che oltre all’indice glicemico bisogna valutare il carico glicemico, cioè la quantità di cibo che viene assunta).
Maggiore agitazione, affaticamento e un alterazione del Microbiota possono essere altre controindicazioni. Il dimagramento potrebbe essere relativo e durare poco.
Questo lo rende sconsigliato a chi è in gravidanza o allatta, in crescita o è affetto da patologie, e in ogni caso, si tratta di una terapia che va seguita sempre sotto controllo medico.
Ma allora perchè ripartire dalle cene ? Perchè una cena leggera, con una minestra di quelle suggerite, ad esempio, dalla Macrobiotica, a base di verdure e miso, con pochi grani di cereali integrali, per qualche giorno alla ripresa delle attività post-festive aiutano la depurazione, favorendo l’equilibrio del Microbiota intestinale e le sue preziose funzioni. E il digiuno intestinale ? Resta valido un intervallo tra la cena e la colazione che sia di almeno 12 ore, per permettere l’opera detox e ristrutturante dell’organismo. Questa sì che, assunta come abitudine, ci aiuta a restare in salute e quindi in forma.