Cosa fa sì che, durante le feste, di fronte ad una tavola apparecchiata con ogni “ben di Dio”, i buoni propositi dietetici svaniscano ?
Sicuramente risponderete : la tentazione , la compagnia e lo spirito di emulazione, la convivialità, il gusto della vita, l’acquolina in bocca che le leccornie provocano, eccetera eccetera. Tutte ragioni corrette, ma non basta: cos’è’ che si piazza tra noi e i nostri intenti, soprattutto quando sono dettati da necessita’ di salute ?
Una delle mie funzioni da medico è aiutare il paziente a ricordarsi della motivazione, dei benefici che ne verranno, dell’alleggerimento che una dieta ipotossica provocherà all’organismo, dandogli la possibilità di rimettere in moto le sue capacità di autoguarigione, altrimenti impegnate nel fronteggiare le piccole continue provocazioni infiammatorie create da cibi non proprio utili.
Ma è difficile lo stesso.
Dopo Capodanno è stato un continuo di telefonate di pazienti pentiti in cerca di conforto e rassicurazione.
Io comunque continuo ad interrogarmi, e mi sembra che il focus resti sempre la Volontà individuale, quel controllo che riusciamo ad avere sulle nostre pulsioni e che ci permette di differire il piacere o di traslarlo dal cibo ad altro.
Nel mio caso, ad esempio, mi succede di mangiare cose di cui mi pento solo quando sono stanca o ho avuto un periodo di stress, di quella stanchezza che ti chiede un ” risarcimento ” , che ti fa dire ” me lo merito” anche quando sai che ci sarà un prezzo da pagare in termini di dolori, coliche e disturbi vari.
Perciò la vera prevenzione, a mio avviso, quello che ci impedisce di andare a cercare nel cibo la nostra gratificazione e’ sempre a monte. Ecco perché quando un paziente comincia un percorso di rieducazione alimentare gli metto davanti la proposta di un lungo periodo di azione. Il corpo ha buona memoria e per aiutarlo a resettare le informazioni devianti occorre pazienza e molta costanza. E, come se non bastasse, occorre anche lavorare sulle fonti di stress quotidiano sia fisiche che psichiche.
Potrei concludere affermando che quando si è stressati i tentativi di dieta possono fallire più facilmente. Quindi meglio essere onesti con se stessi e riconoscere quando siamo realmente disponibili a curarci o a mantenerci in buona salute, e, magari, provare prima a farci aiutare per diventare più forti, rinsaldare le nostre motivazioni e così riuscire a resistere alle tentazioni.