Mi sono imbattuta, grazie alla segnalazione di un amico, nel numero di National Geographic di Dicembre che in copertina riporta a caratteri cubitali il titolo “Cibo per l’Anima”. Ah ah- mi sono detta- finalmente una buona pubblicità per una visione che ci aiuti a superare la percezione materialista del cibo e lo riconduca alla funzione primaria che è quella di nutrire su più piani la nostra struttura bio-psichica.
E in effetti l’autrice dell’articolo sottolinea l’aspetto di convivialità che ha sempre caratterizzato la relazione tra esseri umani e cibo. “!Il cibo unisce” abbiamo più volte affermato. Ci sono resti nella grotta di Qesem, nei pressi di Tel Aviv, di un focolare, risalente a 300mila anni fa, attorno al quale gli esseri umani si sedevano per mangiare, o tra le ceneri di Pompei si sono rinvenute pagnotte tagliate in porzione da condividere, così come “Spezzare il Pane” è un simbolo di biblica memoria che rende l’atto della condivisione del cibo atto d’amore tra gli esseri umani. Condividere il cibo fa parte della natura umana. Psicologi e Antropologi osservano che in tutte le culture il cibo, associato a momenti di festa, di fatto viene collegato allo scambio d’amore che comincia dall’allattamento e può procedere in modo sano per tutta la vita.
E’ allora con questo augurio, che il Cibo sia Amore per tutti, che vi invito a sedervi a tavola la sera del 24, per condividere quel grande atto d’amore che chiamiamo Natale.