Pensavate realmente che vi sareste risparmiati il “pistolotto” sulla cioccolata, proprio adesso, in vista della Pasqua, quando tutto intorno a noi è un fiorire di uova e formine di cioccolato?
Ebbene eccomi pronta per quattro chiacchiere sulla “droga” più ghiotta che natura e genio umano abbiano mai prodotto.
Del cioccolato si può solo parlare bene, sappiamo tutto delle endorfine che produce, e della nostra, ahinoi, “dolce assuefazione”, fonte di dolore al momento del distacco, E’ dal suo eccesso, specie in questa stagione di risveglio primaverile, che bisogna stare in guardia.
Ricordiamo che sollecita il rilascio di Istamina, quella sostanza che tanto attiva le nostre risposte allergiche e che quindi, per coloro che soffrono di queste sindromi primaverili diventa un alimento altamente indesiderabile. Eppure , nonostante tutto, che fare se “la voglia” si impossessa prepotentemente di noi ? Visto che questo è un sito che promuove gli “sgarri” misurati e saggi devo per forza avere una risposta. Mangiare la cioccolata ? Certo, mille volte meglio che entrare in un ciclo depressivo da privazione ( è il nemico numero uno di tutte le diete terapeutiche). Ma come ridurne gli effetti ? Intanto siate saggi, basterebbe evitate l’abbuffata.
Per degustare la mitica sostanza -perché di degustazione si dovrebbe trattare- cercate di scegliere quella versione a quadrati sottilissimi, che quasi si sciolgono in bocca. Ci sono delle varietà raffinatissime di grandi case europee che della cioccolata hanno fatto il loro fiore all’occhiello.
Per il periodo pasquale concedetevene due al giorno, in momenti speciali, magari fuori pasto, anche con un po’ di pane fresco se questa accoppiata vi ispira. Dimenticate le Uova dei bimbi, ed entrate nel mondo del gusto e del cioccolato vero. Fatelo per tutto il periodo pasquale, dal mercoledì santo al martedì dopo pasquetta, in modo da esservi dedicati sei giorni, dove la cioccolata è stata sempre presente alla vostra attenzione come una ragazza ai primi incontri.
Se lo farete con ritmo e disciplina, vi passerà la voglia e capirete in cosa consiste l’approccio al gusto . Qualcuno potrà obiettare che lo sgarro deve seguire un impulso improvviso e non mediato dalla ragione. Assolutamente sì e allora mettetevi in una condizione tale da non trovare più di un quadratino di cioccolata per volta. Sembra un po’ maniacale, lo so, ma la voglia, se le cose non si trovano subito, passa presto, dopo i primi momenti di ricerca. Questo accade perché l’impulso, sorto dal piano emotivo, ci rende pigri e non ci offre invece la determinazione della volontà ad impegnarci nella ricerca.
La conoscenza di questi meccanismi ci aiuta a far fuori la nostra voracità. E se poi, pur sapendo che gli starnuti ci massacreranno, che la prova costume andrà a farsi benedire e che il colesterolo e la glicemia faranno baldoria, persistiamo nella abbuffata ad oltranza, buon pro ci faccia.
Tale spirito di sacrificio è decisamente ammirevole.