Ho rilasciato una breve intervista sulle Intolleranze alimentari per una trasmissione radiofonica molto carina e ben confezionata (una di quelle per le quali vale la pena pagare il canone del servizio pubblico) che si chiama Check In e va in onda su Radio1Rai al mattino. Lo dico, non tanto per fare pubblicità alla mia intervista ( che debbo al Cibo Amico), quanto per il fatto che dopo tanti anni di televisione, mi sono stupita di trovarmi stavolta dall’altra parte come consulente a dare risposte su un argomento che da oltre 15 anni è il mio pane quotidiano.

Per confrontarmi su questo tema ho cercato di fare una sintesi e rivedendo gli argomenti mi sono accorta di non aver mai trattato delle intolleranze che insorgono nella primissima infanzia, specie nella fase di transizione alimentare più delicata che è quella dello svezzamento.
E’ frequente che i piccolissimi, lasciando il latte materno, manifestino intolleranze al latte vaccino, reagendo con orticaria, coliche, diarrea o disturbi respiratori. A volte può essere una carenza alla lattasi, l’enzima che serve a rendere digeribile lo zucchero del latte, il lattosio, e che genera dunque una delle intolleranze più frequenti.
Quando questi sintomi si protraggono, anche solo sporadicamente perché l’organismo riesce a compensare, e arrivano oltre la prima infanzia, prima di scivolare nel vaccino per le allergie (prescrizione che fortunatamente sta cadendo in disuso), provate con l’alimentazione. Cercate di selezionare i cibi, preferendo sempre alimenti sani ed evitando, senza pietà, tutti gli alimenti conservati, colorati artificialmente, precotti e troppo conditi, soprattutto se con grassi animali; è bene inoltre, evitare di dare al bambino quantità eccessive di patate, salumi, creme spalmabili e alimenti ricchi di soia, arachidi, noci e nocciole. Particolare attenzione va riservata anche al consumo di cibi ricchi di istamina e a quelli che ne favoriscono il rilascio (come pomodori, formaggi fermentati, cioccolato e banane). Alcuni alimenti sono più “a rischio” e andrebbero somministrati gradualmente, come le uova, arachidi e noci, pesci (merluzzo) e crostacei; fragole, pomodori, patate, agrumi, legumi; tra le carni il pollo (per chi presenta un’allergia alle uova), il manzo (per chi è invece allergico al latte), il maiale e i salumi; il frumento e i suoi derivati (pane e pasta) e, tra le leguminose, la soia.
E poi cercate di aiutare vostro figlio a consumare i pasti in un clima sereno: le intolleranze a questa età sono spesso il sintomo di una ipersensibilità psichica, da aiutare a canalizzare perché possa manifestarsi nell’individuo, crescendo, come creatività.
Ascolta l’intervista di Mariuccia Sofia a Check In RAI Radio 1 (27 aprile 2012)[mp3j track=”Mariuccia Sofia – Check In RAI Radio 1.mp3″]