Non pensate al Cibo ma fatevi guidare dal corpo

Reduce dal corso di Ipnosi clinica ho fatto una valutazione sull’approccio all’alimentazione che ciascuno di noi ha quando decide di mettersi a dieta.

L’ipnosi, secondo la definizione del padre dell’Ipnosi italiana Franco Granone,  è uno stato di coscienza modificato caratterizzato da “monoideismo plastico”, ovvero da un’ idea che focalizza tutta la nostra attenzione, portandoci temporaneamente a sfocare tutto il resto e a far convergere tutta la nostra energia su quell’idea. Se però la condizione persiste, siamo di fronte ad uno stato di alterazione psichica clinica, la condizione nella quale si trovano tutti coloro che sono perennemente a dieta e che in taluni casi può sfociare nel disturbo che chiamiamo “ortoressia”, uno dei DCA che affligge gran parte delle persone  che si occupano di nutrizione  e cominciano a cancellare dal loro desco la presenza di cibi “nemici” a favore di altri cibi considerati più salutari.

Quindi per non diventare ortoressici (o evitare che i nostri pazienti lo diventino), occorre non puntare l’attenzione sulla dieta, quanto su quello che l’alimentazione provoca nel nostro corpo. Invitate il paziente, o voi stessi, ad ascoltare sensazioni, stati fisici e psichici che si alternano dopo un pasto o che inducono alla ricerca di un determinato cibo. Ormai è noto a tutti che le emozioni nel corpo si traducono in segnali biochimici che spesso chiedono di essere compensati ed equilibrati, o che i circuiti neuronali registrano alterazioni di questo equilibrio  indotte dalla qualità di certi alimenti. Quindi un’azione di mindfulness, consapevolezza, per intenderci, presente al qui e ora, di ciò che facciamo quando mangiamo, di come scegliamo, di cosa ci spinge e ci motiva ad introdurre nel nostro corpo certe sostanze, è sicuramente la migliore strategia per restare in forma. Questo eviterà  che alla fine dell’induzione monoideista, dove la dieta diventa la nostra idea fissa, si debba incorrere in uno sgradevole effetto yo yo indotto dal nostro inconscio che accoglie tutte le nostre istanze e guida la gran parte delle nostre scelte.

Se intervistate uno dei vostri amici che non ha problemi a mangiare qualsiasi cosa e che resta sempre in forma, e gli chiedete qual è il suo segreto, vi risponderà che lui non ci pensa, segue l’istinto che gli suggerisce cosa mangiare e quando, e soprattutto la quantità. Chi mangia per vivere non avrò mai problemi di linea perché non carica il cibo di altre tematiche, che invece, spesso, accompagnano chi è perennemente a dieta.

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