Come ogni anno a Pasqua si scrive sia di Cioccolato che di Agnello. Del primo ho già detto e lo consiglio caldamente, considerandolo una panacea per tanti malesseri emotivi. Ma penso anche ai soggetti allergici che sono forse gli unici a non riuscire a trarre beneficio da questo alimento istamino-liberatore. Del secondo, l’agnello, non ho invece ancora scritto. Agnello - Campagna Ente nazionale protezione animaliLo faccio ora per prendere una posizione netta contro una tradizione, che è sempre più superata, ma che ancora resiste, specie nelle persone anziane (anagraficamente e nell’animo). Non ho nuove o specifiche motivazioni salutistiche da addurre, se non quelle legate al consumo delle proteine animali, ma una nota (antipatica, mi rendo conto) vorrei farla. A volte quando mangiamo un cibo accompagnato da uno psichismo collettivo che suscita, anche solo in una parte remota e inconscia di noi, un senso di colpa, il nostro organismo può avere delle reazioni insolite. Così se per caso l’agnello quest’anno ci risultasse indigesto, prima di prendercela con il cuoco, facciamo un piccolo esame interiore e verifichiamo se per caso stiamo diventando emotivamente più sensibili. In questo caso non sarà tanto la carne dell’agnello ad andarci di traverso, quanto il senso di colpa.