Molti pazienti mi chiedono se esistono cure dimagranti facili, che possano aiutarli a ritrovarsi in forma senza soffrire.
Credo che il malcostume della dieta ipocalorica di massa, della dieta fai da te, della dieta da banco, della dieta 7 chili in sette giorni, abbia diffuso la credenza malsana che per ritrovare la propria forma si debba necessariamente soffrire.
E’ vero che nella cultura popolare ci sono detti come “Cchi beddu voli pariri, pene e vai ha da soffriri” (chi bello vuole apparire, pene e guai deve soffrire), ma se ci ragioniamo un po’ ci rendiamo conto che in realtà questa credenza è stata messa in giro da chi, non riuscendo affatto dominare i propri istinti pervertiti da un disagio emotivo, da un malessere proveniente da un altro piano che non sia quello fisico (ricordiamo infatti che gli istinti fisici sono sempre sani perché segnalano delle esigenze primarie del corpo), ha considerato la regola come una sofferenza. Ecco la regola, il nostro corpo le ha e tutti gli organi, per mantenerci in salute e in equilibrio, le rispettano. Ma ecco che arriviamo noi e pensiamo di ritornare in forma (ovvero in equilibrio) con un’altra sregolata alimentazione, una dieta che affama il corpo e lo disorienta ancora di più.

Allora il problema si fa più serio. Mi chiedo perché la regola viene vissuta dagli esseri umani come qualcosa di sofferto quando tutto nella natura è regola ? Basterebbe cambiare forse la parola. Magari sostituirla con un termine nuovo che non evochi vissuti di rigidità. Parole come Volontà, Disciplina, Regola, oggi vengono vissute come qualcosa di pesante e difficile, quando invece, colte nell’essenza, possono procurare molta gioia.
Proviamo allora a sostituire la parola Regola con la parola Ritmo, che ne dite ? suona meglio? Nel Ritmo possiamo far entrare tante cose, tante buone, belle, sane abitudini, e con una qualità oggi poco di moda, ma portatrice di successo sicuro, che è la pazienza, potremo costruire una nuova forma. Una forma che magari non è quella che appartiene alla memoria di quando avevamo vent’anni, una forma che non è idealistica, ma realisticamente raggiungibile, con un programma che merita rispetto e attenzione perché ritrovare la propria forma non è una cosetta da niente che acquisti come acquisteresti il primo paio di scarpe che ti attira in una vetrina del centro commerciale. E’ la nostra forma, insomma, per non dire altro, ma in quell’insomma leggeteci tutta la veemenza che un operatore della salute come me, che sa quanto è importante per vivere bene assecondare la vera linea dell’organismo, riportarlo al suo codice originario, a quella forma che è scritta nel suo Dna. INSOMMA. Vogliamo cominciare a ragionare in termini di anni ? Ho 14 chili da perdere, 1 anno per smaltirli, due per dare il tempo al corpo di memorizzarli. Insomma è la nostra salute, non è un talk show. Bene, penso che l’antifona sia stata colta. Allora stabilito l’obiettivo, il movente (che poi è quello della salute, del benessere, dello stare comodi in quegli abiti che solo due anni fa ci stavano da divine/i) arriva il momento di introdurre piccole norme igieniche. Le vedremo volta per volta. Ma oggi la prima, più importante fondamentale norma è:
stare alla luce solare almeno un’ora al giorno.
E torno alla domanda che ho riportato all’inizio di questo intervento: c’è un metodo facile per dimagrire ?
Siate felici, è la risposta, esponetevi a quella che è la fonte primaria di felicità planetaria, che spande quell’ energia che gli antichi chiamavano amore, il vero amore che il Cosmo ci mette a disposizione, energia coesiva, attraente, che non ci lascia soli e ci fa sentire uniti.
Questo è il sole che il faraone eretico Akhenaton chiamava Aton e che molti popoli hanno sempre considerato la rappresentazione di Dio. Oggi sappiamo dei benefici che la luce solare offre all’essere umano. Siamo batterie solari, quante volte lo abbiamo sentito dire ? Esporci alla luce solare una volta al giorno, magari portando fuori le nostre attività (in questo momento io sono all’aereoporto di Fiumicino e sono in attesa del volo, seduta sul muretto del terminal 1 mentre un sole discretamente caldo mi sta alle spalle. Non ho gli occhiali , né da vista, né da sole, non ho filtri e guardo nella luce come mi sono ormai abituata a fare senza più strizzare gli occhi, e scrivo questo articolo). Si può fare, insomma, basta ricordarsene. Ma in che modo la Luce solare incide sulla linea ? Basti pensare che la Luce che entra dentro di noi dagli occhi, dalla pelle, quei raggi solari che depositano bilioni di neutrini sulla nostra pelle ad ogni secondo, condizionano la nostra fisiologia interna, ed uno degli effetti incredibili è proprio sulla regolazione dell’appetito, sull’umore, sul metabolismo e la capacità di assimilare ciò che serve e bruciare ciò che è in eccesso.
Allora, è facile ? Ricordo che anche d’inverno la luce solare filtra attraverso le nubi, e un’attività all’aperto fa bene, sempre.
Mi fa piacere segnalare a questo punto un libro pubblicato nel 2002 da Fabio Marchesi, un ingegnere, che andando oltre la new age, ha avuto la grande capacità divulgativa di dare dignità scientifica ad alcune verità sempre riconosciute ma ai giorni nostri ancora abbastanza sottovalutate. Al di là del business che questo può avergli comportato, credo che, se avete ancora dubbi sulla validità della luce solare, valga la pena leggere “La luce che cura” ed. Tecniche nuove, dove Marchesi spiega con dovizia di note scientifiche perché la luce solare fa bene. Prima regola dunque Ritmo, sua applicazione: esporsi alla luce solare almeno un’ora al dì.
Buon lavoro.