L’Immaginazione al potere

Quando sono in giro per studio, gran parte dei tempi d’attesa la trascorro nelle librerie di stazioni e aeroporti. Mi sono data un budget mensile di spesa, ma lo sforo puntualmente, considerando ogni libro che mi passa tra le mani essenziale per il mio lavoro ( che entrando in molti campi, richiederebbe la conoscenza di buona parte dello scibile umano). Questo è il mito di “noi saputelli”, ecco perché affetta da sindrome di tuttologia vengo colpita da una marea di titoli. E siccome non voglio lasciarvi all’oscuro, ve ne segnalo qualcuno.
Oggi vorrei tornare sul tema del consumo di carne e lo faccio attraverso L’Ecologia spiegata ai ragazzi edito da Mondadori.

L'Ecologia spiegata ai ragazzi
L'Ecologia spiegata ai ragazzi
L’autore, Giuseppe Brillante, spiega in un libretto un paio di buone ragioni per riflettere sul consumo di carni in rapporto all’Ecologia. Nel paragrafo c’è anche uno stralcio di intervista a Umberto Veronesi, noto oncologo vegetariano, il quale, con parole semplici e sentite, spiega perché un essere dotato di media umanità possa sentire utile una scelta come quella di non mangiare carni. Il punto ecologico forte è quello dei pascoli inquinanti, di cui ormai tutti sapete tutto. Ma questo spunto mi ha fatto venire in mente che sono in debito con voi di una storiella sufi, che tanti anni fa mi è venuta incontro per spiegarmi come noi esseri umani siamo legati all’Evidenza e tanto ignoriamo del mondo delle Cause. Allora la storiella è questa:”C’era una volta una mucca, bella, robusta, pezzata, dal manto color castano, con delle macchie avorio che la facevano sembrare la mucca ideale delle pubblicità del latte. Questa mucca viveva in una fattoria e il suo posto ideale era un fazzoletto di terra dove passava tutto il giorno a brucare l’erbetta più tenera e profumata che esistesse. Era una mucca fortunata. I suoi occhi si nutrivano del verde brillante di quel pascolo e la sua felicità era talmente tanta che ogni giorno il suo peso cresceva e lei si faceva sempre più bella e tornita. Questa vita splendida però al tramonto cominciava a mutare per cambiare del tutto con l’avanzare dell’oscurità. Allora, la nostra mucca non vedeva più il pascolo e, presa dall’ansia di non potersi nutrire, cominciava a perdere peso, dimagrendo a vista d’occhio e trascorrendo una notte di tormenti tra dubbi e paura di morire di fame. E poco ci mancava che questo avvenisse ogni notte, tanto dimagriva. Quando poi l’alba sorgeva e i primi chiarori restituivano la vista alla mucca, da emaciata che era, col buonumore di ritrovare l’amata erbetta, riprendeva la sua forma e nel giro di qualche ora tornava più grassa e felice di prima. Ogni giorno era cosi”.
Basta, la storia è finita. Chi si riconosce nella nostra mucchina ? Diciamolo, ciascuno di noi vive l’evidenza e si agita per molte cose che magari, non rientrando nella sua sfera percettiva, teme d’aver perduto per sempre.

L'immaginazione al potere
L'immaginazione al potere

Così dovremmo costruire il Futuro ? Se è vero che è la nostra Immaginazione a fare il lavoro, quello che viviamo oggi è il Futuro che abbiamo proiettato ieri, un futuro, evidentemente, fatto di paure e di incertezze, visto quello che è oggi il Presente. L’insegnamento della storiella Sufi dovrebbe aiutarci a riflettere sul senso dell’Affidamento che non è nemmeno così difficile da acquisire, o da recuperare considerato che è insito nella natura umana. Basterebbe guardare come si affida un bambino, come è Nuovo ad ogni esperienza, come si sente libero di dire sì o no ad un cibo, come segue il suo istinto e non si preoccupa che il cibo non arrivi. Questa metafora spero serva a tranquillizzare gli animi, la nostra crisi è Finanziaria non Economica, l’aspetto virtuale dell’Economia è stato messo in crisi, ma l’Economia basata sul saper fare e sulle competenze del lavoro non è, né sarà mai messa in crisi.
Che questa crisi serva a rivedere il proprio impegno e il senso di utilità che diamo al nostro lavoro, che serva a migliorarci come persone e come professionisti, qualsiasi sia il nostro ruolo possiamo svolgerlo in modo “professionale”, al meglio che possiamo e che soprattutto ci aiuti a scoprire il potere dell’Immaginazione creativa, la vera base del futuro. Un futuro non immaginato è un futuro che non esiste.

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