Mi rendo conto che l’educazione all’ Ascolto di sé, del proprio corpo, delle proprie voglie, dei propri bisogni, attiva un processo di raffinazione e di autopercezione, che può portare ad esaltare anche gli aspetti sgradevoli ai quali resistevamo perché in fondo non troppo sensibili. E’ vero, è il disagio che molti pazienti lamentano quando diventano consapevoli. Mi dicono ”dottoressa, ma viviamo in un mondo troppo brutto, troppo puzzolente, troppo sguaiato”. Per confortarvi, essendoci passata, posso dirvi, che questo è l’impatto del risveglio, quando cioè si comincia ad aumentare la propria sensibilità e ad includere ciò che prima escludevamo.
Io sono una fiera sostenitrice della Sensibilità come Forza, non come debolezza. Credo che chi affina il proprio apparato percettivo possa avere molte marce in più e imparare a discriminare l’uso che fa della propria percezione. Mi verrebbe da dire che chi acquista più sensibilità vive il mondo a più dimensioni, un mondo dove ad esempio si aprono sovrasensi, dove suoni e colori permettono l’ingresso a nuovi livelli di conoscenza e comprensione. Questo processo, è inutile negarlo, fa parte dell’evoluzione dell’essere umano, e con calma, siamo tutti destinati a compierlo. Con calma o con l’impegno personale l’evoluzione procede. La calma ha solo un limite quello di far spegnere la fiamma che ci spinge a crescere, di deprimerci, proprio perché, come diceva sempre un mio saggio amico ” la vita è in pendenza: o ti impegni a salire o scivoli giù, facendoti prendere dall’inerzia”.
Infatti dietro la resistenza a intraprendere un lavoro di “raffinazione” c’è, ahinoi, l’Inerzia, che è quello stato proprio della materia che rende il corpo più pesante di quello che in realtà sia. Lo abbiamo studiato tutti a scuola: l’energia da offrire a un corpo in movimento perché proceda è minima, quella per muovere un corpo fermo, per vincere la sua inerzia, è gravosa. Lo stesso si può dire per il vivere umano. Siamo arrivati a questo dalla necessità di ascoltare il proprio corpo, specie quando mangiamo: l’unica vera “regola” alimentare che dovremmo conoscere. Allen Carr nel suo libro sul controllo del peso, cita l’esempio dello scoiattolo e del 99% degli animali selvatici che sanno cosa mangiare, quando e, soprattutto, quanto. Perciò abbandoniamo l’idea della dieta e onestamente cominciamo ad ascoltarci, ci sorprenderemo per la ricchezza di informazioni che il nostro corpo, finalmente accolto da noi, ci offrirà.